SCHIO. In centinaia alla 2a edizione del “Krap Invaders”, tra sport estremi, musica e cultura
Giovani da tutta Europa si sfidano col freestyle
Acrobazie mozzafiato in “skate”, bmx, freerunning e altri contest L'assessore: «È la dimostrazione che dare spazi ai ragazzi paga»

Europa per non perdere la seconda edizione di Krap Invaders, il festival di free style che anche quest'anno ha catapultato a Schio centinaia di ragazzi per vivere insieme una tre giorni di sport, musica e cultura.
Qualcuno è arrivato grazie all'autostop dalla Polonia, altri ragazzi sono partiti dalla Finlandia, Belgio, Russia, Svizzera, Danimarca, Ungheria, Regno Unito e Francia per partecipare al raduno, organizzato dall'associazione Krap con collaborazione del Comune di Schio e di uisp.
«La risposta dei giovani è stata eccellente - ha detto Valentino Di Lauro, presidente di Krap - con oltre 40 ragazzi stranieri che hanno accettato l' invito via web, più del doppio di quelli che ci aspettavamo».
C'è soddisfazione per la riuscita della seconda edizione, nonostante la pioggia di ieri e di sabato sera abbia scombussolato un po' il programma.
«Sono di Trento del club Bondon's Crew - racconta il diciottenne Matteo Tamarini subito dopo un'evoluzione sulla sua Bmx in Valletta - e devo dire che questo è un festival ben organizzato. Purtroppo dalle nostre parti non esistono eventi simili, né strutture come il Krapannone dove praticare le discipline del freestyle».
Oltre cento ragazzi ieri mattina hanno invaso contrà Pria di Arsiero per allenarsi tra le rocce del torrente, sfruttando gli ostacoli della natura per compiere acrobazie mozzafiato mentre nel pomeriggio il contest è proseguito allo Skate Park con le gare di skate e in Valletta dove erano stato allestite strutture per il freerunning e il bike jump.
«Il festival è stato di sicuro impatto, il campeggio allestito in area Campagnola ha fatto l'esaurito - ha detto l'assessore Stefano Pento - e anche la Valletta era piena di gente e utilizzata da giovani, famiglie ed anziani. La parte artistica legata alle “pratiche filosofiche" ha fatto deviare per Schio artisti venuti da Marsiglia per la biennale di Venezia, proprio perchè interessati alle dinamiche del festival. Questo evento ha dimostrato che se si danno ai giovani gli spazi senza pregiudizi, può nascere qualcosa di importante».

Anna Lirusso